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Ippolito Nievo - Canti del Friuli (1912)
Villotte
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XVIII.
Villotte
na villotta giunge da lontano
2sopra il dorato mareggiar del grano:
«Ogni dì jeve il soreli,
ogni gnot al va a durmì;
ma ch’al jevi opur ch’al vadi
6lui mi viod simpri a vaì.»
Trilla un istante limpida, e si perde
8via per il prato silenzioso e verde.
Ma tosto sale dal prato fiorito
10gaia risposta al grazioso invito:
«Tu ses mate tu ninine
a vignì daur di me:
quand che il fûc al bruse l’aghe
14ancie jo ti sposi te.»
Trilla un istante, e svanisce lontano
16sopra il dorato mareggiar del grano.
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