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Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Giovan Leone Sempronio
V
I CAPELLI PENDENTI SUGLI OCCHI
Cari lacci de l’alme aurati e belli,
ch’a ciocca a ciocca in su la fronte errate,
e lascivi e sottili e serpentelli
con solchi d’òr le vive nevi arate;
oh quanto, oh quanto ben lievi scherzate
su due stelle d’amor torti in anelli,
e di voi stessi ad or ad or sembrate
prezïosi formar ricchi flagelli!
Ecco, vostra mercé, non piú sospiro,
ché, se gran tempo io sospirai d’amore,
quanto giá sospirai, tanto respiro.
Meco fa tregua il mio mortal dolore,
poi ch’a vendetta mia sferzar vi miro
quegli occhi bei che m’han piagato il core.
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