Questo testo è completo, ma ancora da rileggere.
Odo che pien d'insolito lamento Vincenzo, se giammai per me si vede
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti di Gabriello Chiabrera

IX

PER LO STESSO.

Che dice Orfeo, che sull’eburnea lira
     Spargere al ciel fervidi canti io scerno?
     A che dice Arïon che suona, e spira
     4Soave sì, ch’all’Oceán fa scherno?
Dice Arïon, che nell’oscuro inferno
     Sotto gran sasso Sisifo sospira;
     E dice Orfeo, che d’avoltojo eterno
     8Eterna fame Prometeo martira:
E che ritrar gli orribili tormenti?
     Vista crudel! Perchè gli altrui dolori
     11Fossero specchio ad emendar le genti.
Or chi può tanto in semplici colori?
     Castello, ad allettar gli occhi e le menti
     14Nobile Orfeo fra nobili pittori.

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