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Che dice Orfeo, che sull'eburnea lira Pianta, ch'eccelsa in sulla piaggia alpina
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti di Gabriello Chiabrera

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AL SIG. PAOLO VINCENZO RATTO.

Vincenzo, se giammai per me si vede
     D’amorose faville arder due ciglia,
     E sotto chioma d’or guancia vermiglia,
     4O per legge di suon volubil piede;
La bella Clio, che su Castalia siede
     A cetere temprar mi riconsiglia;
     E così m’empie il cor di meraviglia,
     8Ch’avvegna stanco a novi canti ei riede.
Fa come per l’april vago augelletto,
     Che lusingato dal mattin sereno
     11Ben mille note vuol discior dal petto.
Or se questo mio dir dimostra appieno,
     Che poco al sommo Febo io son diletto;
     14Che assai ti pregio si dimostri almeno.

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