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Lo stufarello L'annata magra
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

CHE TTEMPI!

     E nnun zenti che llùsscia?1 nu lo vedi
Si cche ffresco2 viè ggiù da li canali?
Co st’inferno che cqui,3 ccosa te credi?
Manco è bbono l’ombrello e li stivali.

     Cristo! quanno se4 mette a ttemporali
Je dà ggiù cco le mano e cco li piedi.
Ah! er zole5 in sti diluvî univerzali
Lo mettemo da parte pe’ l’eredi.

     Oh annate a rregge6 a scarpe co’ st’acquetta.
Le sòle ve diventeno una sponga:7
Le tomarre8 un bajocco de trippetta:

     Bast’a ddì9 cch’è da un mese c’a Rripetta10
Sce11 corre fiume quant’è llarga e llonga,
E ’r pane je lo porteno in barchetta.

30 novembre 1834

  1. Acqua dirotta.
  2. Se quale rovina.
  3. Con questo inferno qui.
  4. Si.
  5. Il sole.
  6. Oh andate a reggere.
  7. Spugna.
  8. Il tomaio.
  9. Basta dire.
  10. La via di Ripetta.
  11. Ci.

Note

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