Questo testo è completo. |
Chi conoscesse sì la sua fallanza
com'om conosce l'altrui fallimento
di mal dire d'altrui avria dottanza
per la pesanza del su' mancamento.4
Ma per lo corso de la iniqua usanza
ogn'om si cred'esser di valimento,
e tal omo è tenuto in dispregianza
che spregia altrui, ma non sa zo ch'i' sento.8
Però vor[r]ia che fosse distinato
che ciascun conoscesse il so onore
e 'l disinore e 'l pregio e la vergogna.11
Talotta si commette tal peccato
che, s'omo conoscesse il so valore,
di dicer mal d'altrui non avria sogna.14
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.