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Er giovene servizzievole L'ubbidienza
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

CHI MMISTICA MÀSTICA1

     Je lo prèdico sempre a cquela sciuccia2
Che cchi vvò vvive3 cór timor de Ddio
Ha da innustriasse e ffà4 ccome fo io,
Pe’ gguadaggnasse5 er pane e un po’ de cuccia.6

     Perchè llei nun impara a essempio mio
A nnegozzià de perza e de mentuccia?
Ché Rroma mica è ppoi Roccacannuccia
Da nun offrì rrisorte,7 eh sor don Pio?

     Quann’una inzomma ha una bbon’arte in mano,
Pò ddìsse8 er fatto suo, e arzà la testa,
E rrìdese9 inzinenta10 der Zovrano.

     Je lo prèdico sempre io: “Zinforosa,
Ingeggnete11 cardèa:12 la ggente onesta
Oggnuno ha dd’appricasse13 a cquarche cosa.„

12 settembre 1835

  1. Che si rimescola, mangia.
  2. A quella ciuccia.
  3. Chi vuol vivere.
  4. Ha da industriarsi e fare, ecc.
  5. Per guadagnarsi.
  6. E un po’ di ricovero.
  7. Da non offrire risorse.
  8. Può dirsi.
  9. E ridersi.
  10. Sino.
  11. Ingegnati.
  12. Stolta.
  13. Da applicarsi.

Note

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