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Donna, da voi lontan ben volgo il piede Son fonti di gioir gli occhi ond'io vivo
Questo testo fa parte della raccolta Scherzi di Gabriello Chiabrera

VIII

Al Riso, e Sguardo di Bella Donna.

Chi nudrisce tua speme,
     Cor mio, chi fiamma cresce a’ tuoi desiri?
     Duo begli occhi lucenti.
     Chi raddolcisce il fiel de’ tuoi martiri?
     Pur duo begli occhi ardenti.
     E chi ti doppia, e chi t’inaspra i guai?
     Di duo begli occhi i rai.
     Ma chi t’ancide, e chi t’avviva anciso?
     Di duo begli occhi il riso.

IX

Teme tradimento.

Son fonti di gioir gli occhi ond’io vivo,
     Pur s’io vi miro intento
     Io veggio cosa in loro, onde ho tormento.
Non che nebbia di sdegno
     Osi giammai turbarne il bel sereno,
     Od apparisca segno,
     Che pietate d’Amor venga in lor meno;
     Raggio non han, che altrui scenda nel seno
     Mai per istraggimento,
     Nè mai di pena altrui fan suo contento.
Infinito diletto
     A quelle ciglia intorno si raggira,
     E trapassa nel petto
     Infinito conforto a chi vi mira:
     Or quale è cosa in lor, che mi martíra,
     Sicchè perir mi sento?
     Vaghezza d’amoroso tradimento.

X

Chiama gli occhi a confortare le sue pene amorose.

Schiera d’aspri martìri
     Dà battaglia di morte alla mia vita:
     Lume di duo begli occhi aita, aita.

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