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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833
CIAMANCHEREBBE QUEST'ANTRA1
Semo fritti, o rreggina:2 er zor Grigorio
Vò arimette3 le scedole de carta:4
Eppoi nun lo mannate a ffasse squarta5
Co ttutto er zu’ piviale e ’r fardistorio!
Si6 ha bbisoggno de noi, pisscia risorio7
E cce fa ttutti cavajjer de Marta;8
Ma un po’ c’aridà ssù,9 vviè10 e cciaribbarta11
Pe’ ffijji de Pasquino e de Marforio.12
Eh a sta maggnèra13 cqui ttutti sò bboni
A ppagà cchi ha d’avé, ssenza ch’aspetti:
Che bbella forza de li mi’ cojjoni!
Una risma de carta a scaccoletti,
E ecco le mijjara e li mijjoni
Pe’ sservì da quadrini e ffazzoletti.14
16 ottobre 1833
- ↑ Ci mancherebbe quest’altra.
- ↑ Siamo fritti, ecc. Modo d’espressione proverbiale usato per esprimere un avvenimento ruinoso.
- ↑ Vuol rimettere.
- ↑ Dopo le vicende politiche del 1831, era nata voce che il Papa meditasse di mettere in circolazione una carta monetata onde riparare in que’ primi momenti all’enorme squilibrio dell’erario: riparo che si è poscia cercato nei prestiti. Vedi il sonetto...
- ↑ A farsi squartare.
- ↑ Se.
- ↑ Rosolio.
- ↑ Malta. Si allude alle moltissime croci cavalleresche dispensate ai zelatori della causa sovrana.
- ↑ Ridà sù.
- ↑ Viene.
- ↑ Ci ribalta, ci rinega.
- ↑ Due pubbliche statue, delle quali vedi i sonetti...
- ↑ Maniera.
- ↑ Aggiungi “per nettarsi„, ecc.
Note
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