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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Antonio Zampieri


VI


Cieco desìo, come destrier feroce
     Che armato ha il sem d’infaticabil lena,
     Indomito, superbo, il piè veloce
     Quà e là volgendo, a suo piacer mi mena.
5Pensa se giova a me, che il reggo appena,
     O minacciar di verga, o alzar di voce;
     Che morso di ragion più no ’l raffrena,
     Nè l’aspro a fianchi ognor stimolo atroce.
Così precipitoso ei mi trasporta
     10A perir seco; e chiamo in van soccorso
     Io, che son senza forze, e senza scorta.
Ed oh! qual sento allor crudo rimorso,
     Che mi sgrida: Ecco dove al fin ne porta
     L’empio destrier, se non s’avvezza al morso.

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