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Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Marcello Giovanetti
VII
LA NINFA E IL ROZZO AMANTE
Cinzia, Cinzia del Ren, colei che finge
la ritrosa, la schiva (il dico o taccio?),
Cinzia, bella qual dea, fèra qual sfinge,
a rozzo pastorel si reca in braccio.
Sovente il collo d’amoroso impaccio
al perfido Filen circonda e cinge;
e sembra meco poi rigido ghiaccio
l’empia, e le guance di rossor non tinge?
Ben la vid’io scherzar sotto una folta
siepe col vago, e sua beltá divina
esser da rozza man recisa e còlta.
Cosí in prato talor giace vicina
vipera al fior; cosí talor sta involta
candida perla in fango o rosa in spina.
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