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Atto terzo - Scena quinta Atto terzo - Scena settima


Pirro, Nicomaco

Pirro
(verso l’interno, a Sofronia) Prima ch’io facessi ciò che voi volete, io mi lascerei scorticare!
Nicomaco
(a parte) La cosa va bene. Pirro sta nella fede. (A Pirro) Che hai tu? Con chi combatti tu, Pirro?
Pirro
Combatto ora con chi voi combattete sempre.
Nicomaco
Che dic’ella? Che vuol ella?
Pirro
Pregami che io non tolga Clizia per donna.
Nicomaco
Che l’hai tu detto?
Pirro
Che io mi lascerei prima ammazzare, che io la rifiutassi.
Nicomaco
Ben dicesti.
Pirro
Se io ho ben detto, io dubito non avere mal fatto, perché io mi sono fatto nimico la vostra donna, ed il vostro figliuolo, e tutti gli altri di casa.
Nicomaco
Che importa a te? Sta’ bene con Cristo, e fatti beffe de’ santi!
Pirro
Sì, ma se voi morissi, i santi mi tratterebbono assai male.
Nicomaco
Non dubitare, io ti farò tal parte, ch’e santi ti potranno dare poca briga; e, se pur e’ volessino, e magistrati e le legge ti difenderanno, purch’io abbia facultà, per tuo mezzo, di dormire con Clizia.
Pirro
Io dubito che voi non possiate, tanta infiammata vi veggio contro la donna.
Nicomaco
Io ho pensato che sarà bene, per uscire una volta di questo farnetico, che si getti per sorte di chi sia Clizia; da che la donna non si potrà discostare.
Pirro
Se la sorte vi venissi contro?
Nicomaco
Io ho speranza in Dio, che la non verrà.
Pirro
(a parte) O vecchio impazzato! vuol che Dio tenga le mani a queste sua disonestà! (A Nicomaco) Io credo, che se Dio s’impaccia di simil’ cose, che Sofronia ancora speri in Dio.
Nicomaco
Ella si speri! E, se pur la sorte mi venissi contro, io ho pensato al rimedio. Va’, chiamala, e dilli che venga fuora con Eustachio.
Pirro
O Sofronia! Venite, voi ed Eustachio, al padrone.
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