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Niccolò Machiavelli - Clizia (1525)
Atto terzo
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Eustachio, Nicomaco
- Eustachio
- (solo) Poiché Cleandro mi ha detto che io vadia a casa e non dubiti, io voglio fare buono cuore, ed andarvi.
- Nicomaco
- (a parte) Io volevo dire a questo ribaldo una carta di villanie, e non potrò, poiché io l’ho a pregare. (ad Eustachio) Eustachio!
- Eustachio
- O padrone!
- Nicomaco
- Quando fusti tu in Firenze?
- Eustachio
- Iarsera.
- Nicomaco
- Tu hai penato tanto a lasciarti rivedere! Dove se’ tu stato tanto?
- Eustachio
- Io vi dirò. Io mi cominciai iermattina a sentir male: e’ mi doleva el capo, avevo una anguinaia, e parevami avere la febre; ed essendo questi tempi sospetti di peste, io ne dubitai forte, e iersera venni a Firenze, e mi stetti all’osteria, né mi volli rappresentare, per non fare male a voi o a la famiglia vostra, se pure e’ fussi stato desso. Ma, grazia di Dio, ogni cosa è passata via, e sentomi bene.
- Nicomaco
- (a parte) E’ mi bisogna fare vista di crederlo. (ad Eustachio) Ben facesti tu! Se’ or bene guarito?
- Eustachio
- Messer sì.
- Nicomaco
- (a parte) Non del tristo. (ad Eustachio) Io ho caro che tu ci sia. Tu sai la contenzione, che è tra me e mogliama circa al dar marito a Clizia: ella la vuole dare a te, ed io la vorrei dare a Pirro.
- Eustachio
- E dunque, volete meglio a Pirro che a me?
- Nicomaco
- Anzi, voglio meglio a te che a lui. Ascolta un poco. Che vuoi tu fare di moglie? Tu hai oggimai trentotto anni, ed una fanciulla non ti sta bene; ed è ragionevole che, come la fussi stata teco qualche mese, che la cercassi un più giovane di te, e viveresti disperato. Dipoi, io non mi potrei più fidare di te, perderesti lo aviamento, diventeresti povero, ed andresti, tu ed ella, accattando.
- Eustachio
- In questa terra, chi ha bella moglie non può essere povero: e del fuoco e della moglie si può essere liberale con ognuno, perché quanto più ne dai, più te ne rimane.
- Nicomaco
- Dunque, vuoi tu fare questo parentado, per farmi dispiacere?
- Eustachio
- Anzi, lo vo’ fare, per fare piacere a me!
- Nicomaco
- Or tira, vanne in casa. Io ero pazzo, s’io credevo avere da questo villano una risposta piacevole. Io muterò teco verso. Ordina di rimettermi e conti, e di andarti con Dio, e fa’ stima d’essere il maggior nimico ch’io abbia, e ch’io ti abbia a fare il peggio che io posso.
- Eustachio
- A me non dà briga nulla, purch’io abbia Clizia.
- Nicomaco
- Tu arai le forche!
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