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Tutte le donne, ch'io audo laudare I' aggio inteso che sanza lo core
Questo testo fa parte della raccolta I. Rustico Filippi

XXXII

È molto lieto, per gelosia, che la gente stia lontana dalla sua donna.

Come puote la gente sofferire,
donna amorosa, standovi lontana?
Chi vive, come si puote partire
4da la vostra gioiosa céra umana?
Ben me ne maraviglio, a lo ver dire,
ché de le donne siete la sovrana,
come si trova in lor tanto fallire,
8ched a lor non istate prossimana!
Eo noi dico, madonna, che mi doglia
di questo fallo, che la gente face:
11paremi cosí grande maraviglia.
E so ben che non fora vostra voglia,
e me dismisuratamente piace:
14tanta di gelosia TAmor m’appiglia.

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