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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Lorenzo Magalotti


II


Con un me fuor di me detesto, oh Dio,
     Quel, che l’interno me con cieche brame
     Pur vuole: e intanto la rabbiosa fame,
     Sol mercè del timor pasce il desìo.
5Troppo basso timor, che in van ordìo
     Spesso al senso ribelle il suo legame!
     Troppo forte desìo, che a stretto esame
     Forse è voler, cotanto in su salìo!
Questo basso timor, che in me non vale,
     10Questo forte desìo, che tanto puote,
     Questo me dentro me, che si prevale,
Svella, o Signor, colle pupille immote,
     Di Fede armato il braccio inerme e frale,
     Con armi al senso, e alla ragione ignote.

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