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Traduzione dal latino di Giacomo Zanella (1868)
I secolo a.C.
Questo testo fa parte della raccolta Versi di Giacomo Zanella


CONGEDO.

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Carme XI dello Stesso.

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     Furio ed Aurelio, di Catullo amanti
Indivisi compagni, o ch’ei del Gange
Tenda ai lidi, ove il mar indico frange
                                   4L’onde sonanti;

     O che agl’Ircani e dove molle odora
Arabia, ai Parti onusti di saette,
A’ Saci e dove il Nilo il mar con sette
                                   8Foci colora;

     O ch’oltre le sublimi Alpi vïaggi
Del gran Giulio mirando i monumenti,
Vegga il gallico Reno, i truculenti
                                   12Angli selvaggi;

     Pronti meco a tentar questo o se prova
Altra più perigliosa il ciel m’appresta,
Alla mia donna nunzî ite di questa
                                   16Infausta nuova;


     Viva pur ella avventurosa e rida
Co’ trecento suoi drudi, che congiunti
Tiene ad un laccio e tutti manda emunti
                                   20A tutti infida;

     Nè più riguardi all’amor mio, caduto
Per colpa sua, come sull’orlo cade
D’un prato il fior che oltrepassando rade
                                   24Vomere acuto.



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