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Traduzione dal greco di Giovanni Pascoli (1923)
Antichità
Questo testo fa parte della raccolta Traduzioni e riduzioni/Miscellanea

contrasto di homero con hesiodo
HESIODO
O Melesigene Homero, che sai da’ Celesti le cose
O mi di’ sulle prime: che è pei mortali il migliore?
HOMERO
È per il primo ai terrestri non essere nati il migliore;
Nati, poi, quanto più presto passare le porte dell’Ade.
HESIODO
O mi di’ pur codesto, ai Celesti simile Homero:
Che credi tu che al mortale il meglio nell’animo sia?
HOMERO
Quando la gioia e la pace nel popolo domini tutto,
Quando i convitati ascoltino in casa l’aedo,
L’un dopo l’altro seduti, e presso, le tavole piene
Siano di pane e di carni, e il vino attingendo al cratere
Portilo intorno il coppiere e versilo dentro le coppe:
Questo a me pare che sia nel cuore la cosa più bella.
HESIODO
Musa, di ciò che a me è presente, futuro, passato,
Nulla cantare di ciò: ma tu ricorda altro canto.
HOMERO
Non alla tomba di Zeus i cavalli dell’unghia sonora
Infrangeranno i cocchi gareggiando per la vittoria.
.     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     

HESIODO
Poi la carne de’ buoi mangiarono e il collo a’ cavalli
HOMERO
Sciolsero, tutto sudor, poi che furono sazi di guerra.
HESIODO
Questo guerriero è nato e di padre forte e non forte
HOMERO
Madre; poiché la guerra è dura per tutte le donne.
HESIODO
Per tutto il giorno così banchettarono, senz’aver nulla
HOMERO
Dalla lor casa: imbandiva il sire dei forti Agamemnon.

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