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APPUNTI
di
NUMISMATICA ROMANA
XXXVIII.
CONTRIBUZIONI AL CORPUS NUMORUM
G. — Collezione Francesco Gnecchi a Milano.
(Vedi Appunti VII, XI, XVI, XVIII, XXI e XXX)
Fu nel principio del 1889 che apersi nella Rivista questa rubrica delle Contribuzioni al Corpus Numorum colla descrizione di alcune monete inedite della mia collezione, cui seguirono poi le descrizioni d’altre appartenenti a diversi Musei pubblici o privati. Essendo passati ormai sei anni da quell’epoca, mi trovo radunata una nuova e numerosa serie di monete, le quali, pure non avendo un sufficiente interesse per essere particolarmente e singolarmente illustrate, essendo però per un motivo o per l’altro inedite o varianti, meritano d’essere fatte conoscere e notate per memoria di chi in seguito vorrà coordinarle in un tutto rappresentante l’insieme della Numismatica Romana.
Dal numero di inedite che io ho pubblicato e vado pubblicando della mia collezione (ormai oltre 1500) non si argomenti, che sterminato sia il numero di queste e che se ne trovino facilmente ad ogni piè sospinto. Tutti i raccoglitori hanno la loro predilezione, chi per un’epoca, chi per un metallo, chi per un nome.... io ho invece la predilezione delle monete nuove, e perciò me ne occupo di preferenza, le ricerco e mi affluiscono, talché credo che nessuna collezione ne contenga proporzionatamente un numero tanto grande come la mia.
Quantunque in questi sei anni io abbia pubblicato di mano in mano che venivano a mia conoscenza, le monete specialmente interessanti e meritevoli d’una illustrazione speciale, pure anche fra quelle della serie che oggi presento ve ne sono parecchie affatto nuove pei tipi o per le leggende, e nel numero se ne trovano diverse assai rare per sé stesse. Citerò ad esempio fra gli aurei, alcuni di Nerva, Caracalla, Volusiano, Gallieno, Carino, Diocleziano, Massimiano Erculeo, Costanzo Cloro, Severo II, Massimino Daza, Licinio, Costantino Magno, Crispo, Gioviano, Costanzo Gallo; fra i denari, alcuni di Galba, Domitilla, Tito, Domizia, Domizia e Domiziano, Sabina, Oidio Giuliano, Pescennio, Settimio Severo e Caracalla, Salonino; poi parecchi medaglioni di argento e di bronzo e fra i bronzi alcuni di Scantilla, Filippo, Emiliano, nonché di diversi imperatori del basso impero.
Come in sede più appropriata, ho creduto bene di riportare in questa serie alcuni pochi bronzi, che ebbi già occasione di far conoscere negli appunti relativi al bronzo senatorio e imperatorio (N. XXV e XXVI), dove andrebbero confusi e perduti colla massa delle monete già note ivi descritte.
AUGUSTO.
1. Denaro. — Dopo Coh. 7.
2. Denaro. — Dopo Coh. 131.
3. Aureo. — Dopo Coh. 35 del suppl.
4. Aureo. — Dopo Coh. 220.
5. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 273.
6. Gran Bronzo. (Restituzione di Tito). — Dopo Coh. 487.
CLAUDIO.
7. Medio Bronzo. – Dopo Coh. 87.
8. Medio Bronzo. (Restituzione di Tito). — Dopo Coh. 93.
9. Medio Bronzo. (Restituzione di Tito). — Dopo Coh. 94.
NERONE.
10. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 82.
Sono numerosi i gran bronzi di Nerone conosciuti con questo rovescio; ma finora non si conosceva alcun medio bronzo.
11. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 104.
12. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 108.
13. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 133.
14. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 179.
15. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 196.
16. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 256.
17. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 264.
GALBA.
28. Gran Bronzo, — Dopo Coh. 210.
29. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 235.
VESPASIANO.
31. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 281.
33. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 318.
34. Gran Bronzo. — Dopo Q)h. 324.
35. Gran Bronzo — Dopo Coh. 326.
Credo che si tratti del medesimo bronzo male descritto dal Cohen al n. 336, e male corretto nel supplemento.
36. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 340.
37. Gran Bronzo. — Var. 340 bis.
DOMITILLA.
(Tav. II, N. 4).
NB. Questo denaro è suberato, come la più parte dei denari di Domitilla, e probabilmente ibrido, il rovescio appartenendo a Vespasiano.
VESPASIANO, TITO E DOMIZIANO.
(Tav. II, N. 5).
NB. Quantunque manchi la sigla epe esistente nel denaro simile descritto al N. 1 di Cohen, il denaro deve certamente pel tipo attribuirsi alla zecca d’Efeso. Cohen dà la leggenda del rovescio avg vespas liberi imp; ma mi pare più giusta la lezione che io ne ho data: liberi imp avg vespas; la quale segue anche più regolarmente la disposizione delle parole sulla moneta.
TITO.
(Tav. II, N. 6).
Il denaro descritto non presenta che una piccola variante (cae in luogo di caes) con quello di Cohen N. 112; ma ne ho dato volonteri la completa descrizione, trattandosi forse del denaro più raro di Tito e finora conosciuto molto incompletamente per la descrizione monca che il Cohen riporta dal Museo Tiepolo. Il mio esemplare è suberato; ma oggi non se ne conosce alcun altro, nè suberato nè di puro argento.
DOMIZIANO.
- Le date non corrispondono. La moneta è suberata.
R/ – IMP XII COS XII CENS P P P. Pallade armata, a destra, con uno scudo in atto di lanciare un giavellotto.
61. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 514.
62. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 514.
63. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 568.
Questo bronzo ha un tipo molto rozzo ed è indubbiamente una imitazione barbara del P. B. da Cohen descritto al suo n. 458. L’incisore, avendo fatti i caratteri troppo grandi, ha dovuto accorciare la leggenda nel dritto scrivendo av ge, in luogo di avg germ.
DOMIZIANO E DOMIZIA.
64. Denaro. - Dopo Coh. 3.
65. Denaro. — Dopo Coh. 3 bis.
NB. Questi due denari n. 64 e n. 65 sono suberati come quasi tutti i denari che riuniscono le due teste di Domiziano e di Domizia.
DOMIZIA.
66. Aureo. — Dopo Coh. 5.
(Tav. II, N. 9).
NERVA.
67. Aureo. — Dopo Coh. 39.
Questo tipo non è descritto da Cohen che in argento.
68 Gran Bronzo. — Dopo Coh. 115.
TRAIANO.
69. Denaro. — Dopo Coh. 88.
70. Denaro. — Dopo Coh. 121.
72. Denaro. — Dopo Coh. 255.
73. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 360.
74. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 383.
75. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 386.
76. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 388.
77. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 456.
79. Gran Bronzo. — Completamento del N. 462.
NB. Cohen ai suoi numeri 462 e 463 descrive due Gran Bronzi assai incompletamente, uno riportandolo da Viczai, l’altro citandolo dal Gabinetto di Francia. Delle due donne sedute che figurano al rovescio classifica la prima per la Sicurezza la seconda dubitativamente per la Provvidenza forse pel globo che sta a terra. — Dubito che si tratti sempre del medesimo tipo e, se è quello che ho completato col mio esemplare, l’attitudine della figura femminile rappresentata è senza dubbio quella della Sicurezza.
80. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 512.
Vedi App. di Num. Rom. N. XXVI, Traiano n. 5. (R. I. di Num. 1892).
ADRIANO.
81. Medaglione d’Argento. — Dopo Coh. 1.
NB. La leggenda del tempio rom s p avg è tuttora enigmatica e nessuno ha saputo finora presentare una interpretazione soddisfacente. Non si potrebbe forse leggere; romae sacrae piae avgvstae? oppure: roma sacra principi avgvsti? o: romae sacrae princeps avgvstvs?
83. Denaro. — Dopo Coh. 310.
84. Denaro. — Dopo Coh. 438.
85. Denaro. — Dopo Coh. 459.
NB. È un tipo di rovescio finora non conosciuto che in bronzo.
86. Denaro. — Dopo Coh. 486.
NB. Il denaro è suberato. La rappresentazione del rovescio, però, quale descritta, quantunque più propria a personificare la Pietà che non la Salute, è già conosciuta fra i denari d’Adriano (V. Coh. N. 476).
87. Denaro. — Dopo Coh. 500.
Dia. Mill. 40. Peso gr. 38.060. — Il contornio è scanalato al tornio.
Vedi Appunti di N. R. N. XXVI. Adriano, N. 10. (R. I. di N, 1892).
89. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 670.
90. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 719.
91. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 724.
92. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 774.
93. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 880.
94. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 963.
96. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 1002.
97. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 1017.
SABINA.
98. Aureo. — Dopo Coh. 7.
(Tav. II, N. 10).
99. Denaro. — Dopo Coh. 25.
NB. Come è eccezionale il caso dell’omissione delle lettere s c nelle monete di bronzo, per monete cioè coniate direttamente dall’imperatore così è eccezionale il trovare queste lettere sulle monete d’oro e d’argento, su monete eccezionalmente coniate per autorità del Senato. Già era conosciuto un denaro di Sabina colle lettere s c (Coh. N. 23), ora ne appare un secondo. L’occasione per cui furono coniate queste monete di Sabina, forse con qualche metallo speciale, ci è ignota.
ANTONINO PIO.
100. Aureo. - Dopo Coh. 77.
(Tav. II, N. 12).
101. Denaro. — Dopo Coh. 153.
L’essere questo denaro suberato spiega la stranezza della leggenda del diritto.
102. Denaro. — Dopo Coh. 163.
103. Aureo. — Dopo Coh. 220.
(Tav. II, N. 14).
104. Aureo. — Dopo Coh. 220 bis.
(Tav. II, N. 15).
105. Aureo. — Dopo Coh. 221.
(Tav. II, N. 13).
NB. Quest’aureo è degno di nota sotto diversi aspetti. Il tipo ne è piuttosto barbaro, ciò che risulta principalmente dalle leggende, le quali paleograficamente si presentano diverse da quelle delle comuni monete d’Antonino nel loro insieme e specialmente per le appendici ai p, insolite a quest’epoca. Di più, mentre la leggenda del dritto presenta già una forma insolita, quella del rovescio menziona la quarta podestà tribunizia d’Antonino, ciò che forma un caso unico nella serie. L’indicazione numerale delle podestà tribunizie sulle monete d’Antonino Pio non incomincia che colla undicesima, mentre è costantemente trascurata per le anteriori. Per tali considerazioni, bisogna concludere che l’aureo fu certamente coniato fuori di Roma, e assai probabilmente in Oriente. E munito di un appiccagnolo, cosa pure rara negli aurei dell’alto impero, e lo stato discretamente consunto della moneta dimostra che essa fu lungamente portata quale amuleto.
106. Denaro. Dopo Coh. 371.
NB. Il Cohen ai suoi numeri 371, 372, 373 descrive un’aureo e due denari d’Antonino, il cui rovescio credo sia quello da me descritto; ma dice: Antonino a destra col piede sinistro su di un globo. Ora, può darsi che la descrizione sua sia esatta; ma siccome, sia sull’esemplare da me descritto con varietà di testa, sia su di un altro pure della mia collezione, il cui dritto corrisponde esattamente a quello del N. 373 di Cohen come rettificato nel supplemento, è rappresentato certamente il Valore e non Antonino, inclino a supporre che tali siano anche i tre esemplari del Cohen.
107. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 501.
Sui Bronzi d’Adriano e d’Antonino Pio portanti la rappresentazione della Cappadocia, il monte Argeo è talvolta rappresentato in fiamme ma non vi si vede mai la stella.
108. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 528.
110. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 686.
111. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 738.
112. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 743.
113. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 831.
114. Medio Bronzo. - Dopo Coh. 869.
115. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 897.
FAUSTINA madre.
116. Quinario d’Argento. — Dopo Coh. 120.
(Tav. II, N. 18).
NB. I Quinarii d’argento dopo Adriano sono di estrema rarità. Uno solo se ne conosce d’Antonino Pio, e quello ora descritto è runico oggi conosciuto di Faustina. Come avviene generalmente dei quinarii, è eseguito con arte finissima, assai superiore a quella dei denari d’argento. Proviene dalla Collezione Boyne di Firenze.
117. Gran Bronzo. — Dopo Coh.. 143.
118. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 151.
119. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 170.
NB. Sulle monete della moglie d’Antonino Pio non figura mai altro nome che quello di favstina. È su questo gran bronzo che per la prima volta appare anche quello di pia, evidentemente in ricordo di quello del marito. I nomi e prenomi di questa imperatrice si possono quindi completare così: annia galeria favstina pia.
120. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 226.
M. AURELIO.
122. Denaro. — Dopo Coh. 36.
(Anno 144 a. C). | (Tav. II, N. 16). |
Questa rappresentazione della Salute non è nuova fra le monete di M. Aurelio, e si trova precisamente su di un denaro portante la leggenda cos iii p p; ma invece la leggenda cos p p non è conosciuta se non in un denaro di Commodo pure rappresentante la Salute. (Cohen 25).
123. Denaro — Dopo Coh. 87.
Questo denaro suberato è ibrido. Il rovescio appartiene ad Antonino Pio.
124. Denaro. — Dopo Coh. 219.
125. Aureo. – Dopo Coh. 219 bis.
(Tav. II, N. 17).
127. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 758.
R/ – TR P XVIIi IMP II COS III S C. Marte armato corrente a sinistra con una Vittoria e un trofeo.
(Anno 164 d. C).
FAUSTINA figlia.
128. Aureo. — Dopo Coh. 6.
129. Aureo. — Dopo Coh. 37.
Due altri bambini stanno in piedi, uno davanti e uno di dietro, stendendo a lei le braccia. (Tav. II, N. 20).
LUCIO VERO.
130. Aureo. — Dopo Coh. 55.
(Tav. III, N. 1).
NB. Quest’aureo proviene dal ripostiglio di Roma del 1893, al Convento di Santa Balbina.
NB. Il Medaglione è nuovo nella serie di quelli di Lucio Vero. È press’a poco il tipo dell’Allocuzione, quantunque rovesciato (quello descritto da Cohen al N. 89 ha gli imperatori collocati su di un palco a sinistra invece che a destra) e colla differenza che la leggenda invece d’accennare al fatto ricorda semplicemente la data.
132. Denaro. — Dopo Coh. 79.
133. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 287.
134. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 224.
COMMODO.
135. Aureo. — Dopo Coh. 34.
136. Medaglione di Bronzo a due metalli. — Dopo Coh. 360.
Dia. Mill. 40. Peso gr. 56.
137. Medaglione di Bronzo. — Dopo Coh. 427.
- Dia. Mill. 36. Peso gr. 44,500.
- NB. Il rovescio è nuovo fra i medaglioni di Commodo.
138. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 554.
- Vedi Appunti di N. R. XXVI. Commodo, N. 3. (R. I. di N. 1892)
DIDIO GIULIANO.
139. Denaro. — Dopo Coh. 8.
NB. Il rovescio secvritas p r colla rappresentazione della Sicurezza, come qui sopra descritto, è proprio unicamente degli aurei e dei denari d’Oitone. La leggenda venne riprodotta in un denaro dell’interregno dì Viteliio (Coh. 105), in un aureo di Vespasiano (Cohen, suppl. 32,) e in due medii bronzi, uno di Tito (Coh. 284) e uno di Domiziano (Coh. 517]; ma sempre col tipo della Sicurezza seduta davanti ad un’ara. Il denaro descritto di Didio Giuliano è dunque l’unica riproduzione del tipo ottoniano.
MANLIA SCANTILLA.
140. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 7.
NB. Questo raro medio bronzo offre due varianti coll’unico conosciuto e descritto da Cohen, Una leggera variante nella leggenda del dritto, e la mancanza del pavone nel rovescio.
PESCENNIO.
141. Denaro. — Dopo Coh. 4.
SETTIMIO SEVERO.
142. Argento. — Dopo Coh. 86.
143. Denaro. — Dopo Coh. 213.
- Denaro suberato.
144. Denaro. — Dopo Coh. 251.
NB. Moneta che non ha il tipo barbaro, malgrado le stranezze e le inesattezze di grafia nella leggenda del dritto.
145. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 653.
(Anno 197 d. C).
146. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 661.
SETTIMIO SEVERO E CARACALLA.
147. Denaro. — Dopo Coh. 2.
GIULIA DOMNA.
148. Denaro. — Dopo Coh. 77.
La rappresentazione del rovescio non concorda colla leggenda, caso del resto non unico, principalmente a quest’epoca; ma la conservazione e l’autenticità della moneta permettono di dichiararla quale descritta, in modo assoluto. Ho creduto necessaria tale dichiarazione perchè il Cohen in una nota a pag. 340 (Vol. III) dice: « La médaille avec le revers suivant décrit par Mionnet: pietas, Femme voilée assise portant une petite Victoire sur la main droite, existe au Cabinet des médailles; mais c’est une pièce de mauvaise fabrique, mal lue par Mionnet: c’est Vesta assise avec la legende vetas au lieu de vesta. „
Può darsi che il Cohen abbia visto meglio del Mionnet; io non posso giudicare del denaro del Gabinetto dì Parigi che non conosco; ma, trovando la descrizione di Mionnet affatto identica alla mia, mi par lecito supporre che fosse il Mionnet che aveva ragione. Come dissi, il mio denaro è di autenticità incontestabile, e la conservazione permette d’asserire positivamente che la figura femminile non è Vesta, perchè, invece del palladio, tiene una piccola vittoria o, forse più esattamente ancora, una statuetta di Pallade, e per di più manca dello scettro. — Sta dunque il nuovo rovescio pietas con una rappresentazione inusitata.
CARACALLA.
149. Aureo. — Dopo Coh. 210.
(Anno 215 d. C.) | (Tav. III, N. 8). |
150. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 579.
R/ – VICT BRIT TR P XIIII COS III P P S C. Vittoria a destra in atto d’erigere un trofeo. Di fronte, la Brettagna colle mani legate. Ai suoi piedi un prigioniero.
GETA.
151. Denaro. - Dopo Coh. 81.
La moneta è suberata e forse ibrida. Il rovescio probabilmente appartiene a Caracalla. (Vedi Cohen n. 303 e 304 di Caracalla).
152. Gran Bronzo. — Rettifica del N. 183.
NB. Nelle due persone sdraiate accanto alla figura principale il Cohen vede un fiume col giunco e un prigioniero oppure un genio alato. Su due esemplari di eccellente conservazione le figurine in discorso sono indubbiamente due Fiumi, ciascuna munita del simbolico giunco.
SEVERO ALESSANDRO.
153. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 254.
V. Appunti di N. R. N. XXVI. Sev. Alessandro N. 3. (R. I. di N. 1892).
154. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 270.
155. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 307.
GIULIA MAMEA.
156. Denaro. — Dopo Coh. 11.
MASSIMINO I.
157. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 87.
NB. Errore dì leggenda.
GORDIANO PIO.
158. Denaro. — Dopo Coh. 136.
NB. Errore di leggenda in una moneta di perfetto stile.
FILIPPO padre.
159. Doppio Gran Bronzo. — Dopo Coh. 154.
NB. Questo doppio sesterzio di Filippo (gr. 29.50) è l’unico bronzo di quest’imperatore colla testa a sinistra. Vedi Appunti di N. Rom. N. XXV, n. 50. (R.I. di Num. 1892).
160. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 201.
OTACILLA.
161. Medaglione di Bronzo a due metalli. — Dopo Coh. 73.
Dia. mill. 36. Peso gr. 50.
La conservazione di questo bronzo non permette di distinguere perfettamente i particolari del rovescio, ma è certo che la figura di donna (Otacilla) tiene alzata la destra e non la sinistra come quella del Museo di Vienna, che Cohen riporta da Eckhel: "Mulier sinistra elata inter quatuor puellas quarum unam dextera adprihendit.„
162. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 68.
OSTILIANO.
163. Antoniniano. — Dopo Coh. 34.
VOLUSIANO.
164. Aureo. — Dopo Coh. 14.
(Tav. III, N. 9).
165. Antoniniano. — Dopo Coh. 63.
La Personificazione della Pudicizia, che ai tempi dell’alto impero era riservata alle monete delle Auguste, in questi bassi tempi si trova con qualche frequenza anche su quelle degli imperatori. Di Volusiano però non è conosciuto che un solo denaro colla Pudicizia seduta e colla leggenda pvdicitia avgg.
EMILIANO.
166. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 49.
GALLIENO.
167. Medaglione d’argento. — Dopo Coh. 11.
Dia. mill. 32. Peso gr. 35,50.
168. Antoniniano. — Dopo Coh. 37.
169. Antoniniano. — Dopo Coh. 173.
170. Quinario di Bronzo. — Dopo Coh. 578.
171. Aureo. — Dopo Coh. 621.
(Tav. III, N. 10).
Peso gr. 3,100.
172. Antoniniano. — Dopo Coh. 624.
173. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 758.
V. Appunti di N. R. N. XXVI. Gallieno N. 7. (R. I. di N. 1892).
174. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 788.
175. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 798.
176. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 836.
Vedi come sopra N. 24.
SALONINA.
177. Antoniniano. — Dopo Coh. 39.
(Tav. III, N. 11).
Questo tipo di rovescio è nuovo fra i denari di Salonina. Anche (a Fortuna è rappresentata in modo nuovo. Se non vi fosse la leggenda fortvna avg, la figura femminile qui rappresentata si direbbe piuttosto la Pietà»
178. Antoniniano. - Dopo Coh. 52.
(Tav. III, N. 12).
Questo rovescio, conosciuto nei denari di Gallieno, è nuovo fra quelli di Salonina.
179. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 114.
Vedi App. di N. R., N. XXVI. Salonina N. 2. (R. I. di N. 1892).
SALONINO.
180. Antoniniano. — Dopo Coh. 25.
181. Argento. — Dopo Coh. 28.
(Tav. III, N. 13).
La testa nuda di Salonino indica chiaramente che questa moneta è una prova in argento di un aureo, poiché sugli antoniniani la testa di Salonino è sempre radiata. Del resto anche l’accuratezza dell’incisione e del conio e la purezza dell’argento fanno distinguere facilmente questo pezzo da tutti gli antoniniani di quest’epoca. Al N. 28 il Cohen cita, riportandolo da Mionnet, un quinario d’oro il cui tipo vi corrisponderebbe; ma le dimensioni della prova descritta non sono quelle di un quinario, bensì di un aureo, del quale non è conosciuto alcun esemplare.
Proviene dal ripostiglio trovato nel settembre 1894 presso la Motte Benoron (Loir-et-Chér). Vedi Annuaire de Numismatique 1894, pag. 526.
POSTUMO.
182. Antoniniano. — Dopo Coh. 182.
183. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 232.
VITTORINO padre.
184. Piccolo Bronzo. — Completamento. Coh. Suppl. 8.
Cohen dà nel supplemento (Vol. VII, pag. 295, N. 8) la descrizione assai incompleta di un piccolo bronzo di Vittorino appartenente al Gabinetto di Parigi, che deve certamente essere il medesimo ora descritto; ma che essendo troppo male conservato, non aveva permessa la lettura che di: imf c, al dritto, e: imp x cos, al rovescio. La moneta poi, come osserva il Cohen, è evidentemente ibrida, il rovescio appartenendo a Postumo.
CLAUDIO GOTICO.
185. Antoniniano. — Dopo Coh. 134.
186. Antoniniano. — Dopo Coh. 203.
QUINTILLO.
187. Antoniniano. — Dopo Coh. 53.
R/ – VICTORIAE GOTHIC. Trofeo fra due prigionieri seduti e legati.
(Tav. III, N. 14).
La moneta è molto consunta e la lettura non è certo facile. Riesce però, aiutata da un rovescio identico che ora descriveremo d’Aureliano e che è riprodotto accanto a quello di Quintillo al N. 15 della tav. III, e con tale ravvicinamento si può dare con sicurezza la leggenda victoria gothic del rovescio, leggenda affatto nuova, e che accenna anche a un fatta storico finora sconosciuto, che cioè Quintillo abbia accompagnato il fratello Claudio nella spedizione contro i Goti e ne abbia condiviso i trionfi.
Questo antoniniano venne già una volta pubblicato dal Sig. Alessandro Boutkowscki, che me lo cedette, nella Spink and Son’s Monthly Numismatic Circular di Londra (anno 1893, pag. 395). Ma la descrizione ivi datane è questa:
Certo con sì gravi ed inesplicabili alterazioni, nessuno potrebbe immaginare che si tratta non solo della stessa moneta, ma dell’identico esemplare da me ora descritto.
AURELIANO.
188. Antoniniano. — Dopo Coh. 110.
NB. Sono rarissime le monete d’Aureliano col busto a sinistra.
189. Antoniniano. — Dopo Coh. 171.
190. Antoniniano. — Dopo Coh. 203.
(Tav. III, N. 15).
La Vittoria Gotica d’Aureliano non è ricordata che da un antoniniano che Cohen riporta da Tanini, il quale alla sua volta lo riporta da d’Ennery e di cui ora s’ignora l’esistenza. Ma nel dritto ha imp avrelianvs avg, e nel rovescio victoria gothic.
TETRICO padre E TETRICO FIGLIO.
191. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 10.
Questo piccolo bronzo è affatto nuovo fra i pochi e rarissimi bronzi conosciuti dei due Tetrici.
TACITO.
192. Antoniniano. — Dopo Coh. 61.
193. Antoniniano. — Dopo Coh. 73.
194. Antoniniano. — Dopo Coh. 100.
195. Antoniniano. — Dopo Coh. 128.
PROBO.
196. Antoniniano. — Dopo Coh. 186.
197. Antoniniano. — Dopo Coh. 230.
198. Antoniniano. — Dopo Coh. 230 bis.
199. Antoniniano. Dopo Coh. 235.
200. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 322.
201. Antoniniano. — Dopo Coh. 510.
202. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 578.
203. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 57 bis.
204. Antoniniano. — Dopo Coh. 580.
205. Antoniniano. — Dopo Coh. 584.
(Tav. III, N. 17).
Questo tipo è nuovo non solo nelle monete di Probo, ma forse in tutta la serie romana.
206. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 620.
207. Piccolo Bronzo Quinario, — Dopo Coh. 620 bis.
- La stessa moneta con:
208. Antoniniano. — Dopo Coh. 628.
209. Antoniniano. — Dopo Coh. 642.
210. Antoniniano. — Dopo Coh. 652.
211. Medio Bronzo, — Dopo Coh. 657.
NB. Cohen al N. 657 descrive un quinario simile a questo medio bronzo riportandolo da Tanini.
212. Antoniniano. — Dopo Coh. 670.
CARO.
213. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 71.
NUMERIANO.
214. Antoniniano. — Dopo Coh. 78.
CARINO.
215. Aureo. — Dopo Coh. 2.
(Tav. III, N. 18).
NB. Questo rovescio è affatto nuovo nelle monete di Carino.
216. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 69.
217. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 84.
218. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 114.
DIOCLEZIANO.
219. Aureo. — Dopo Coh. 21.
(Tav. III, N. 19).
NB. L’aureo N. 21 di Cohen è descritto precisamente cosi; ma dal disegno risulta che ha le lettere s c all’esergo e tale correzione è difatti portata nel supplemento. Vedo pure le stesse lettere s c all’esergo di un simile aureo rappresentato dal vero (Tav. IX, N. 9,) nel Catalogo della Coll. L. Courtin venduta a Parigi nello scorso aprile. Il mio esemplare di eccellente conservazione non ha traccia di lettere all’esergo.
220. Aureo. — Dopo Coh. 69.
(Tav. III, N. 20)
221. Denaro d’Argento. — Dopo Coh. 90.
222. Antoniniano. — Dopo Coh. 127.
(Tav. IV, N. 1).
NB. Rovescio nuovo per tipo e per leggenda fra le monete dì Diocleziano.
223. Antoniniano. — Dopo Coh. 132.
224. Antoniniano. — Dopo Coh. 137.
225. Antoniniano. — Dopo Coh. 138.
226. Antoniniano. — Dopo Coh. 225.
227. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 236.
228. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 253.
229. Antoniniano. — Dopo Coh. 257.
230. Antoniniano. — Dopo Coh. 261.
231. Antoniniano. — Dopo Coh. 287.
232. Antoniniano. — Dopo Coh. 340.
233. Antoniniano. — Dopo Coh. 340 bis.
Lo stesso, ma colla leggenda:
234. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 348.
235. Antoniniano. — Dopo Coh. 354.
R/ – VIRTVS AVGG. Diocleziano laureato e in abito militare a sinistra con un’asta e il parazonio, in atto di calpestare un prigioniero. Nel campo C; all’esergo PTR.
(Tav. IV, N. 2).
Rovescio sconosciuto nelle monete di Diocleziano.
MASSIMIANO ERCULEO.
236. Aureo. — Dopo Coh. 54.
(Tav. IV, N. 3).
237. Denaro d’Argento. — Dopo Coh. 97.
238. Antoniniano. — Completamento. Coh. 150.
239. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 232.
240. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 232 bis.
241. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 249.
242. Antoniniano. — Dopo Coh. 259.
243. Antoniniano. — Dopo Coh. 260.
244. Antoniniano. — Dopo Coh. 265.
245. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 278.
Tipo piuttosto barbaro.
246. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 298.
247. Antoniniano. — Dopo Coh. 309.
248. Antoniniano. — Dopo Coh. 353.
(Tav. IV, N. 4).
249. Piccolo Bronzo Quinario. - Dopo Coh. 364.
250. Antoniniano. — Dopo Coh. 398.
(Tav. IV, N. 5).
NB. Rovescio nuovo. Il tipo della Felicità seduta è inusitato nelle monete dì Massimiano Erculeo.
251. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 419.
252. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 425.
253. Antoniniano. — Dopo Coh. 426.
254. Antoniniano. ~ Dopo Coh. 427.
255. Antoniniano. — Dopo Coh. 430.
256. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 433.
257. Antoniniano. — Dopo Coh. 448.
(Tav. IV, N. 6).
Questo rovescio è conosciuto fra le monete di Numeriano e di Costanzo Cloro, ma nuovo fra quelle di Massimiano Erculeo.
258. Antoniniano. — Dopo Coh. 449.
(Tav. IV, N. 7).
Il tipo di questo rovescio, conosciuto fra le monete di Galeno Massimiano, è nuovo fra quelle di Massimiano Erculeo.
259. Antoniniano. — Dopo Coh. 451.
260. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 463.
CARAUSIO.
261. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 89.
262. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 97.
263. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 180.
264. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 187.
265. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 198.
266. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 231.
NB. Due soli piccoli bronzi di Carausio sono conosciuti colle leggende: secvritas perpetva e secvritas orbis. Quella Ora riportata, secvritas avgvsta, è nuova fra le monete di Carausio.
267. Piccolo Bronzo. – Dopo Coh. 239.
(Tav. IV, N 8).
ALLETTO.
268. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 32.
269. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 65.
COSTANZO CLORO.
270. Aureo. — Dopo Coh. 18.
(Tav. IV, N. 9).
NB. Questo rovescio è nuovo fra le monete d’oro e d’argento di Costanzo Cloro.
271. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 94.
272. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 120.
273. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 126.
La trasposizione delle lettere vla. in luogo di val nella leggenda del dritto ha tutta l’apparenza di un errore accidentale; ma è strano il ripetersi di simile anomalia ortografica anche nell’altro medio bronzo seguente di conio diverso. Tale ripetizione può far supporre che la cosa abbia una spiegazione.... ma da parte mia confesso di non trovarla.
274. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 149.
275. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 168.
GALERIO MASSIMIANO.
276. Antoniniano. — Dopo Coh. 55.
Questo rovescio, nuovo fra le monete di Galeno Massimiano si trova identico (anche per le lettere all’esergo e nel campo) fra quelle di Massimiano Erculeo. (Vedi N. 238 di questa serie).
277. Antoniniano. — Dopo Coh. 55 bis.
NB. Anche questo tipo nuovo per Galerio è conosciuto fra le monete di Massimiano Erculeo. Vedi Coh. 151.
278. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 65.
279. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 68.
280. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 69.
281. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 81.
282. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 118.
283. Antoniniano. — Dopo Coh. 126.
284. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 138.
285. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 149.
286. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 168.
SEVERO II.
287. Aureo. — Coh. 13.
(Tav. IV, N. 10).
Quest’aureo è descritto, quantunque non esattissimamente, al N. 13 di Cohen, ma dato come uno dei pezzi non più esistenti al giorno d’oggi, perchè compreso nel furto del 1831 al gabinetto di Francia, fc perciò che ho creduto opportuno dare la descrizione del mio bellissimo esemplare trovato in una campagna presso Imola nel 1890.
MASSIMINO DAZA.
288. Aureo. — Dopo Coh. 18.
(Tav. IV, N. 11).
NB. Aureo trovato in Egitto nel 1895.
289. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 134.
Questo rovescio è completamente nuovo sia per la leggenda che per la rappresentazione. La leggenda fu imitata da Giovino in una sua moneta d’argento (Coh. N. 3, restitvtor rom) e la rappresentazione fu presa a modello da Massenzio pei suoi numerosissimi mediì bronzi portanti la leggenda conserv vrbis svae.
MASSENZIO.
290. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 78.
LICINIO padre.
291. Aureo. — Dopo Coh. 29.
(Tav. IV, N. 12).
Tipo nuovo fra le monete di Licinio.
292. Piccolo Bronzo — Dopo Coh. 73.
293. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 73 bis.
294. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 100.
295. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 100 bis.
296. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 103.
297. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 117.
Il modulo è piuttosto grande e quasi un dimezzo fra il piccolo e il medio bronzo.
298. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 132.
299. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 62.
COSTANTINO MAGNO.
300. Medaglione d’Argento. — Dopo Coh. 6.
Dia. Min. 34. Peso gr. 4.200.
301. Aureo. — Dopo Coh. 61.
(Tav. IV, N. 13).
Questo rovescio presenta il tipo degli aurei che hanno all’esergo l’iscrizione ALAMANNIA, FRANCIA o SARMATIA. Nessun dubbio quindi che la figura femminile rappresentata nell’attitudine della tristezza voglia personificare una di queste provincie; ma quale precisamente è difficile determinare.
302. Aureo. — Dopo Coh. 141.
(Tav. IV, N. 14).
303. Aureo Quinario — Dopo Coh. 137.
(Tav. IV, N. 15).
304. Medaglione di Bronzo. — Dopo Coh. 177.
Dia. Mill. 33. Peso gr. 30.
305. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 195.
306. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 313.
307. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 339.
308. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 406.
La leggenda b r p nat che diede già luogo a congetture e a ipotesi fi più o meno arbitrarie, ormai a mezzo di iscrizioni lapidarie e di altre iscrizioni di monete espresse in tutte lettere, va senza alcun dubbio interpretata per bono rei pvblicae natvs. Vedi un articolo del De Witte su quest’argomento nella Revue Numismatique del 1868, In questo medesimo articolo è dato il disegno di un medio bronzo di Costantino simile a quello ora descritto e riportato nella 2° Edizione del Cohen al N. 404, dove però figurano nel campo del rovescio le lettere eia destra e a s a sinistra dell’imperatore. Trattandosi di un pezzo rarissimo, ho creduto bene di tener conto di tale dififerenza e descrivere come nuovo il mio esemplare, tanto più che queste due monete, differenziate dalla presenza e dall’assenza delle lettere nel campo, fanno riscontro alle altre due colla leggenda del rovescio: constantino p avg b r p nat (Coh. 339 e 240) di cui si conoscono pure due varietà, una avente le stesse lettere c i a destra a s a sinistra nel campo, mentre l’altra non ha alcuna lettera.
309. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 413.
311. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 451.
312. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 459.
313. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 533.
(Costantinopoli).
314. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. [3.
(Roma).
315. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 13.
COSTANTINO MAGNO
CRISPO E COSTANTINO II.
318. Piccolo Medaglione o Medio Bronzo. — Dopo Coh. 3.
CRISPO.
319. Aureo. — Dopo Coh. 2.
(Tav. IV, N. 16)
320. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 68.
321. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 77.
322. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 94.
323. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 96.
(Tav. IV, N. 17).
Non è molto chiara la leggenda principia ivventvtis che si legge su molte monete dì quest’epoca; ma quest’ultima: principia principia è decisamente oscura, talché non sembrerebbe esservi altro mezzo di spiegarla — spiegare cioè non significato, ma il fatto materiale di trovarsi essa su dì una moneta ineccepibile — se non supponendo un salto dì conio, e una doppia coniazione della sola prima parte della leggenda: principia ivventvtis, a cui corrisponde anche la rappresentazione. Difatti la moneta presenta qualche altro indizio di salto di conio, come sì può osservare alla tavola.
324. Piccolo Bronzo — Dopo Coh. 103.
325. Piccolo Bronzo. Dopo Coh. 103 bis.
326. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 108.
327. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 108 bis.
328. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 129.
329. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 147.
COSTANTINO II.
330. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 125.
331. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 129.
332. Piccolo Bronzo. - Dopo Coh. 133.
333. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 134.
334. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 141.
335. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 143.
336. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 149.
337. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 152.
338. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 153.
339. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 193.
R/ – VIRTVS EXERCIT. Stendardo colla scritta VOT XX fra due prigionieri, uno legato, l’altro piangente. Nel campo S F. All’esergo TSB.
340. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 193 bis.
- Come il precedente, ma col paludamento e la corazza.
COSTANTE I.
341. Argento. — Completamento del N. 58.
342. Denaro. — Dopo Coh. 65.
343. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 121.
La leggenda fel temp reparatio è comunissima nelle monete di quest’epoca, ma la rappresentazione sopra descritta non è finora conosciuta che al regno di Costanzo II.
344. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 131.
345. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 134.
347. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 135.
348. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 143.
349. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 159.
Questo bellissimo quinario è di fabbrica assai superiore a quello che siano generalmente le monete di quest’epoca.
COSTANZO II.
350. Soldo d’oro. — Dopo Coh. 131.
351. Quinario d’oro. — Dopo Coh. 143.
352. Argento. — Dopo Coh. 151.
353. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 244.
354. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 254.
MAGNENZIO.
355. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 65.
DECENZIO.
356. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 38.
NB. Malgrado i numerosi errori della leggenda, questa moneta non ha un tipo più barbaro di molte altre dello stesso Decenzio, ed è in tutto eguale alle altre comuni, portando la leggenda: victoriae dd na avg et caes. Anche la leggenda, nuovissima nelle monete di Decenzio, victoria gothica non è per nulla contraria alla storia, la quale ci dice che Decenzio combattè in Gallia i Goti che la devastavano. — Vista dunque l’autenticità materiale della moneta, e il nessun ostacolo storico essa può essere considerata come ufficiale, malgrado gli errori evidenti della leggenda — ed anzi possiamo considerare in questo bronzo specificata la vittoria, che in altre monete comuni dello stesso Decenzio è accennata solo in senso generico.
GIULIANO II.
357. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 106.
358. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 128.
359. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 132.
GIOVIANO.
360. Aureo. — Dopo Coh. 5.
361. Aureo. — Dopo Coh. 5.
362. Medio Bronzo. — Dopo Coh. 16.
363. Piccolo Bronzo Quinario. — Dopo Coh. 28.
NB. Questo rovescio, che si trova fra le monete di Giuliano II ed Elena, era finora sconosciuto fra quelle di Gioviano.
VALENTINIANO II.
364. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 34.
(Tav. IV, N. 18).
Il rovescio è affatto nuovo, come è nuova la leggenda del dritto al dativo. Il tipo della moneta si direbbe essere piuttosto quello dell’oro.
Questo rovescio, nuovo pel piccolo bronzo, è identico a quello (Coh, 43 e 44) comunissimo nel medio.
COSTANZO GALLO.
366. Soldo d’oro. — Dopo Coh. 9.
(Tav. IV, N. 19).
367. Denaro d’argento. — Dopo Coh. 13.
R/ – VOTIS V in tre righe in una corona. All’esergo ANT.
(Tav. IV, N. 20).
Rovescio nuovo fra le monete di Costanzo Gallo.
VALENTINIANO III.
368. Argento. — Dopo Coh. 8.
369. Denaro. — Dopo Coh. 21.
TEODOSIO I.
370. Argento. — Dopo Coh. 22.
371. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 62.
COSTANTINO III.
372. Soldo d’oro. — Dopo Coh. 3.
ANTEMIO.
373. Aureo. — Dopo Coh. 9.
Francesco Gnecchi.
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