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Questo testo fa parte della raccolta L'Empedocle ed altri versi


CREPUSCOLO



Per l’ampio deserto dei piani mietuti
     La sera i fragranti suoi veli diffonde;
     S’indugia l’augello tra l’aride fronde,
     Trillando a la luce gli estremi saluti.

Qual vitreo profilo di magica barca
     Che il fervido mare dei sogni veleggia,
     Su’ rosei vapori, che adombran la reggia
     Del sole caduto, la luna s’inarca.

Susurri vaganti, selvagge fragranze
     Esalan da’ pori dell’ombra infinita;
     Memorie indistinte, confuse speranze
     Esalan da’ cuori confitti alla vita.


O nato all’affanno d’impervj misteri.
     Il fascino accogli dell’ora, e ti adergi:
     Su l’ala che sfida la fiamma dei veri
     Nel baratro vivo dei cieli t’immergi!

A te, se infierito non t’abbiano il senso
     Circèi beveraggi fra lutei diletti,
     Non biechi divieti, non termini abjetti,
     Non mostri o giganti precludon l’Immenso.

Non odi? Dal grembo dell’isole erranti
     C’han pari alla terra le fasi e i destini,
     Un popol secreto di spiriti affini
     Te chiama con voce sol nota agli amanti.

Mille esseri novi non anco spíati
     Dall’avida lente che i cieli disserra,
     Veduti soltanto dall’alma dei vati,
     Sentiti da’ cori cui poca è la terra,

D’audaci richieste premendo l’Ignoto,
     Urtandosi a’ valli dell’ombra aborrita,
     A te simiglianti sollevan pe ’l vuoto
     Un inno, tra’ solchi di morte, alla Vita.


Neil’alto, nel fondo, dintorno, per tutto
     Discorre, s’avvolge l’armonico fiume;
     E Amore sovr’esso, benefico nume,
     Varcando in trionfo ne accende ogni flutto.

Distendi, bel nume, le magiche anella
     Per l’etere eterno, fra l’isole estreme:
     Ogni ente che vive, che spera, che geme,
     Le schiatte, le specie, le cose affratella.

O cuore del mondo, con mistico suono
     Il caldo tuo sangue nel Tutto si versa;
     Le leggi degli astri tuoi palpiti sono,
     Tuo spiro immortale la vita universa.

Ascendi, bel nume, l’altissima sede
     Cui d’idoli ha sgombra la spada del Vero,
     Degli esseri tutti tu l’unica fede,
     Tu l’unica luce dell’arduo mistero!

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