Questo testo è stato riletto e controllato. |
Questo testo fa parte della raccolta Poesie greche
Dalla bella Salamina
Io men vengo messaggiero:
Con discorsi il mio pensiero
Non vo’ dir, ma canterò1.
Foss’io pur di Folegandro2,
Di Sicino3 deh! foss’io;
Ateniese il suol natio
Deh! potessi io commutar.
Chè di me certo tal detto
Or potrebbe essere udito: —
Ha quest’attico tradito
Salamina per viltà
Su corriamo a Salamina,
Espugnam l’isola bella,
E dell’armi la procella
L’onta grave ne torrà.
- ↑ Questa parte è divisa dal resto nel Buccholz (Anthologie aus den lyrichern).
- ↑ Isola dell’Egeo (?) id.
- ↑ Cioè:— Non vorrei essere Ateniese, perchè di me si direbbe che sono stato uno di quelli che vilmente hanno abbandonato Salamina (V. Muller 58. Lett. Gr.).
Note
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.