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LAVINIA, sola figliuola del re Latino e d’Amata sua moglie, reina de’ Laurenti, della schiatta di Saturno, finalmente fu moglie d’Enea, nobilissimo duca de’ Trojani, è più famosa per la guerra di Turno, re de’ Rutoli, che per altra sua opera. E questa certamente per singolare onore[1] di sua bellezza, e per lo regno di suo padre, al quale ella pareva rimanere erede, era dimandata con somma istanza per moglie da Turno re de’ Rutoli, ardentissimo giovane: e di questo avea data isperanza, Amata, madre di Lavinia, la quale già di quello con grande istanza era favorevole al nipote[2]. Ma Latino per augurio, avendo inteso, dover dare la figliuola per moglie a un forestiere signore, era tardo a consentire alla moglie, anzi essendo sopravvenuto Enea da Troja, Latino, sì per gentilezza di sua schiatta, come per ammaestramento dell’augurio, domandando Enea sua amistà, promisegli la figliuola; per la qual promessa fu cominciata la guerra tra Enea e Turno. E dopo molte battaglie, Lavinia con le ferite, col sangue e la morte di molti nobili nomini fu tolta per moglie da Enea[3], essendole innanzi Amata, sua madre, per isdegno morta d’un capestro[4]. E sono nondimeno alcuni che hanno detto, la guerra essere stata dopo il matrimonio; ma come la cosa sia stata, è manifesto che Lavinia ebbe un figliuolo da Enea, famosissimo principe; e essendo morto Enea presso lo fiume Numico innanzi che ella partorisse, temendo Ascanio suo figliastro, lo quale era rimaso signore, dicesi, che ella si partì, e abitando per selve, partorì quello postumo, e posegli nome Julio Silvio. E certo essendo Ascanio più benigno verso della matrigna, che ella non credeva; e avendo edificato perse Alba, volontariamente lasciò lo regno del padre[5] a Lavinia, che avea nell’animo l’antica nobiltà di sua schiatta, vivendo onestamente e castamente tenne, e servò quello infino che regnasse Silvio compiutamente. Alcuni hanno detto, che poichè ella si partì delle selve, ella si maritò a uno chiamato Melampode; e che Ascanio nutricò Silvio con benevolenza di fratello.
Note
- ↑ Cod. Cass. persingulare amore di sua bellezza. Test. Lat. formositatis suæ decus.
- ↑ Cod. Cass. la quale gia di quella chongrande istanza gia era farevore al nipote. Test. Lat. eique ex eo spem fecerat Amata mater, quæ avia desiderio nepotis favebat impense.
- ↑ Test. Lat. ab Enea in Laviniæ nuptias itum est.
- ↑ Cod. Cass. duncapresto. Test. Lat. laqueo.
- ↑ Test. Lat. regnum patrium reliquit.