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Mentre le vie più tenere del prato Vedi, Nice, quel monte? Egli è Vesevo
Questo testo fa parte della raccolta Federico Meninni

II

GLI ALBERI E LA SUA DONNA

     Degli orti, ch’erudí destra ingegnosa,
qualor ten vieni a passeggiar la via,
umilïata ogni albore frondosa
offrir suoi parti a la tua man desia.
     S’apre il re de le frutta, e la natia
ricchezza de’ rubin ti scopre ascosa;
a te la vite i suoi piropi invia,
lussureggiante in su la rupe ombrosa.
     Parla a te sospirando il pero, il moro,
mentre par che sue frondi in lingue cange:
— Io pero, o Nice; innamorato io moro. —
     Il pesco, acceso, il proprio sen si frange;
per te serba l’arancio i pomi d’oro,
per dolcezza d’amore il fico piange.

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