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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
XI
DESOLAZIONE
Squallidi boschi ove ne il falco stride,
sconfinate vallee nude d’armenti,
antri sonori per notturni venti,
solitarie voragini omicide;
balze ove il sole, intuii re, si asside,
profonditá di lividi torrenti,
paurosi pinacoli eminenti,
che mai camozza o cacciator non vide;
formidabi! deserto, ove par nato
lo spettro della morte e dell’oblio,
da perpetue procelle incoronato,
deserto senza pace e senza dio,
forse piú d’un ti visitò. Beato,
se qualche di non ti conobbi anch’io!
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