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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco Maria Redi
XXVI
Di fitto verno in temporal gelato
Trovai Amor mezzo dal freddo estinto,
Ignudo, scalzo, e di pallor dipinto,
Senza la benda, e tutto spennacchiato.
5E vedendolo allora in quello stato
Da una sciocca pietà preso, e sospinto,
Io m’era quasi a ricettarlo accinto
Del tiepido mio sen nel manco lato.
Ma quegli altiero e di superbia pieno,
10Rivolto in me con gran dispetto il guardo,
Di focoso m’asperse atro veleno:
Senti, poi disse, come avvampo, ed ardo
In mezzo al giaccio, e come fuoco ho in seno;
E via sparendo, mi colpì d’un dardo.
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