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V


Di fresca gioventù luce vermiglia,
     La vaga aria del volto, e l’alma e lieta
     Leggiadrìa maestosa, e la segreta,
     Forza delle stellanti altere ciglia.
5Così al tenero mio petto s’appiglia,
     Che l’alma altrove in nulla parte ho queta:
     Ma quì, Donna gentil, non è la meta
     Dell’amor mio, e della maraviglia.
Veloce il mio pensier trapassa al cuore,
     10E nell’anima tua vola, e s’interna,
     E vi ravvisa una beltà maggiore.
Specchio è il corpo dell’alma, onde si scerna
     Quanto la bella ha sopra lui, d’onore;
     Poichè quello è caduco, e questa eterna.

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