Questo testo è stato riletto e controllato. |
Questo testo fa parte della raccolta Rime (Cino da Pistoia)
Di nuovo gli occhi miei per accidente
Una donna piacente
Miraron, perchè mia donna simiglia:
E per sola cagion ched io ’l consente,
Sua figura lucente5
Con vaga luce a me porse le ciglia.
Io guardai lei, ma paventosamente,
Come colui che sente
Ch’altra vaghezza con desìo mi piglia.
Per questo al suo dover torna la mente;10
E con valor possente
Tanto ’l voler la sua voglia assottiglia,
Ch’Amor si fa di ciò gran maraviglia.
Ma tace, per veder di me la prova;
Sì li par cosa nova,15
Che per altra beltà cangi la fede.
E celarmi da lui che tutto vede
Non posso, e conscïenzia mi ripiglia.
Ond’io veggio la briglia,
E con gran tema dimando mercede.20
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.