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Questo testo fa parte della raccolta Rivista italiana di numismatica 1888

DI UNA MONETA INEDITA MANTOVANA1





Fa parte della modesta mia collezione una moneta che appartiene a Francesco Gonzaga, duca II di Mantova. — Questo principe, figlio primogenito del duca Federico, nacque nel 10 marzo del 1533 e, ancora fanciullo, succedette al padre nel 5 luglio 1540, sotto la reggenza della genitrice Margherita Paleologa e dello zio Cardinale Ercole Gonzaga. — Fu unito in matrimonio (22 ottobre 1549) con Caterina d’Austria, da cui non ebbe prole, e morì il 22 febbrajo 1550, a soli 17 anni, in seguito ad una accidentale caduta nelle acque del nostro lago, ove erasi recato per una partita di caccia.

La moneta è di buon argento, misura 2 centimetri di diametro, e pesa grammi 1,50. Nel diritto presenta la effigie in profilo del giovanetto duca. Attorno ha la scritta:

FRAN DVX MAN II ET MAR M F.

(Franciscus dux Mantuae secundus, et Marchio Montis Ferrati.)

Nel rovescio figura Ercole fanciullo, librato in aria e visto di fronte, il quale col braccio sinistro levato in alto, e col destro volto in basso, stringe in ciascuna mano alla strozza un serpente, col motto intorno:

ENECTIS VITIIS.

L’emblema è già spiegato dal motto; e significa, seppure occorra dirlo, che il principe, durante la sua signoria, avrebbe represso i vizii, simboleggiati nei due serpenti, lasciando intendere che, all’opposto, avrebbe premiato le azioni virtuose.

Questa moneta, oltre all’essere inedita, anzi affatto sconosciuta, per quanto almeno è a mia cognizione, ci dà anche un motto ed una impresa nuova e bella da aggiungere alle molte altre dei Gonzaga. Codesti titoli mi fanno persuaso che ai numerosi estimatori della Zecca mantovana riuscirà gradita la notizia da me data della moneta inedita che ebbi, non ha molto, la fortunata combinazione di acquistare.

Mantova, aprile 1888.

  1. Il presente articolo era destinato a comparire noll’Archivio Storico Lombardo, ma trattandosi di argomento numismatico, la on. Redazione di quel Periodico, col consenso dell’Autore, lo cedette gentilmente alla nostra Rivista, del che le porgiamo i migliori ringraziamenti.

    La Direzione.

Note

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