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Questo testo fa parte della raccolta Rivista italiana di numismatica 1888

DI UNO SCUDO

progettato per San Marino



La storia della Repubblica di San Marino, ch’è pure oggidì lo stato più antico d’Europa, ci presenta questa singolare lacuna, che da’ suoi primordi sino a questi ultimi anni essa rimane muta affatto pel numismatico. I Sammarinesi, tanto gelosi custodi della loro indipendenza e dei loro diritti, non fecero mai uso, prima d’ora, del supremo diritto d’uno stato, quello di batter moneta, e si servirono sempre di quella che aveva corso negli stati circonvicini.

Questa singolarità non trova, per quanto ne sappiamo, che un solo riscontro in tutta la numismatica medioevale e moderna, ed è quello della remota Islanda, che anche ai tempi più floridi della sua indipendenza non ebbe mai moneta propria.

La Repubblica di S. Marino, tuttavia, come si è accennato, coniò moneta in questi ultimi anni, ed i suoi soldi del 1864 e del 1869 corrono, frammisti ai nostri, per le mani di tutti. Meno comune è il pezzo da 10 centesimi, del 1875, quantunque facile anch’esso a rinvenirsi.

Com’è naturale, la bibliografia numismatica sammarinese è assai povera cosa, quantunque le tre monete suddette sieno state tutte pubblicate, e qualcuna anche ripetutamente1.

Siamo quindi tanto più lieti di poter offrire ai lettori della Rivista il disegno di uno scudo da cinque lire progettato alcuni anni or sono per San Marino, moneta di cui vennero eseguiti i conî dal valente incisore Cav. Thermignon, ma che per varie circostanze rimase allo stato di progetto.

Ne facciamo seguire la descrizione:


Diam. mm. 37.

D/ — SANCTVS MARINVS R. P. CONSTITVTA.

Busto barbato, a destra, con corona chiusa, cappuccio e cocolla ornata. — Intorno, giro di perline, entro altro giro di punte rivolte verso il centro ed accoppiate a forma di W.

R/ — IN MↃNTE TITANO NON OCCIDET.

Figura femminile, seduta a destra, diademata, con capelli svolazzanti e manto a larghi panneggiamenti, colla destra appoggiata ad uno scudo ovale che reca
un fascio consolare sormontato da corona chiusa; tiene colla sinistra una banderuola ondeggiante, su cui sta scritto a lettere incavate: LIBERTAS. A sinistra, dietro lo scudo, un ulivo. A destra, nello sfondo, il Monte Titano colle tre torri sormontate dai pennacchi, ed in basso, presso al piede della figura, la data 1867. Nell’esergo, L. 5., e sotto, in lettere minute, p..... thermignon. — Intorno, giro di perline, e giro di punte accoppiate, come nel diritto.

Disegno e descrizione sono tratti dalla rarissima prova in rame che si conserva nel Civico Museo di Como, e che fu posta a nostra disposizione per tale scopo dalla cortesia di quel Municipio e di quella Commissione Ordinatrice.

Un’altra prova è custodita nel Medagliere di S. M. a Torino, e due esemplari in argento ne abbiamo visti nell’Archivio della Repubblica a S. Marino, dove pure sono depositati i conî relativi. Un altro esemplare in argento formava parte della collezione del compianto Comm. Nicomede Bianchi, che ora crediamo sia passata al Museo Civico di Reggio Emilia.

  1. Soldo del 1864: Maggiora-Vergano, in Rivista della Numismatica ant. e moderna, T. II, tav. I, n. 8, e Chalon, in Revue num. belge, Serie IV, T. VI; soldo del 1869 e pezzo da 10 centesimi del 1875: Ambrosoli, Zecche Italiane, Tav. III e IV, nn. 11-12.

Note

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