Questo testo è stato riletto e controllato.


Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Vincenzo Leonio


VIII


Dietro l’ali d’Amor, che lo desvìa,
     Sen vola il mio pensier sù d’improvviso,
     Ch’io non sento il partir, finchè a quel viso,
     Ove il volo ei drizzò, giunto non sia.
5Chiamolo allor; ma della Donna mia
     L’alta bellezza egli è mirar sì fiso,
     Involandone un guardo, un detto, un riso,
     Che non m’ascolta, ed il ritorno obblia.
Alfin lo sgrido: ei senza far difesa
     10Mi guarda, e un riso lusinghier discioglie,
     E ridendo i suoi furti a me palesa.
Tal piacer la mia mente indi raccoglie,
     Che dal desìo di nuove prode accesa,
     Tutta in mille pensier l’Alma si scioglie.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.