Vincenzo Leonio (Spoleto, 9 febbraio 1650greg.[1] – Roma, 16 gennaio 1720greg.[1]), noto anche con lo pseudonimo di Uranio Tegeo, letterato e avvocato italiano.
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Collegamenti esterni
Opere
- Archimede non già, Fidia nè Apelle
- Dietro l'ali d'Amor, che lo desvia
- Ecco, amici Pastori, ecco ove giunto
- Filli, poc'anzi Alcon sotto quell'Orno
- Mentr'oggi, o Silvia, a pascer l'agne inteso
- Non ride fior nel prato, onda non fugge
- Qual Fiumicel, che se tra verdi sponde
- Qual mai non vide in terra occhio, o pensier
- Quando l'Alma real vider le stelle
- Si vivo lume di virtù matura
- Tra queste due famose anime altere
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