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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/I sonetti amorosi
liii
la pastorella in cittá
Diman fará col novo sol ritorno,
Elpinia bella, il primo dí di maggio;
ecco le pastorelle il mirto e ’l faggio
spoglian d’ogni lor fregio, e l’elce e l’orno.
Tu pur con l’altre in sí festivo giorno,
tosto che spunti il mattutino raggio,
a la cittá n’andrai; ma il tuo Selvaggio
qui si riman, pien di tormento e scorno.
Verran pompose schiere a comprar fiori
d’illustri amanti, e tu superba avrai
fasto e piacer de’ cittadini amori.
Ahi semplicetta! ahi folle! ancor non sai
ch’Amor va nudo? Ed a che gli ostri e gli ori
cerchi in altrui, se ’n te medesma gli hai?
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