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XIX.
RETROSPETTIVE
I.
Oggi di negro umor mi son svegliato,
Esco di casa, e lunghesso la via
Due demoni calvalcanmi dallato
Il mal d’amore e la malinconia.
Vo’ esorcizzarli e, in chiesa appena entrato,
Scorgo nell’ombra la fanciulla mia,
Che, china su lo spazzo del sacrato,
Mormora preci alla Vergin Maria.
La miro e in cor mi muto e mi domanda
L’afflitta anima mia s’ella mi vede,
E lacrime per gli occhi il cor mi manda.
Ma mentre che la guardo si è voltata
E veggo che è un error che mi deride...
Era una vecchia rugosa e sdentata.
II.
Co’ miei demoni accanto io son tornato
Muto e triste a rifar la stessa via:
Tutto era mesto, e il sol bianco e velato
Siccome preso da malinconia.
Mi cavalcano i demoni dallato
Bestemmiando la Vergine Maria,
E un giovinetto a una vecchia abbracciato,
Lieto e scherzoso innanzi mi venìa.
La vecchierella a un amator sì stolto
Diceva: io t'amo, o giovane adorato!
E l’abbracciava e baciavalo in volto.
E, mentre tento imaginar chi sia
Quella vecchia che ha il giovane abbracciato
Si volge; ed era la fanciulla mia.