Questo testo è stato riletto e controllato. |
Dolce dai calici
Forza discende,
Che scalda l’animo,
Che in core accende
Brama di Venere
Commista a vino
Di Dionisio1
Dono divino.
Aderge altissimo
L’uomo il pensiero:
Le città struggere
Sogna il guerriero;
Re sembra d’essere
A ognun di genti,
D’oro e d’avorio
Sono splendenti
Le case, portano
Navigli in mare
Il grano egizio:
Dolce è sognare,
Secondo ch’agita
Fervente in core
Votando calici
Il bevitore.
- ↑ Bacco.
Note
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.