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Atto Secondo - Scena terza Atto Secondo - Scena quinta

Masetto, armato d’archibuso e pistola, Contadini e detto.

Don Giovanni

V’è gente alla finestra,
forse è dessa!
(chiamando)zi, zi!

Masetto (ai contadini armati di fucili e bastoni)

Non ci stanchiamo; il cor mi dice che
trovarlo dobbiam.

Don Giovanni

(Qualcuno parla!)

Masetto (ai contadini)

Fermatevi; mi pare
che alcuno qui si muova.

Don Giovanni

(Se non fallo, è Masetto!)

Masetto (forte)

Chi va là? (a’ suoi) Non risponde;
animo, schioppo al muso!
(più forte)Chi va là?

Don Giovanni

(Non è solo,
ci vuol giudizio.)
Amici...
(Cerca di imitare la voce di Leporello.)
(Non mi voglio scoprir.) Sei tu, Masetto?

Masetto (in collera)

Appunto quello; e tu?

Don Giovanni

Non mi conosci? Il servo
son io di Don Giovanni.

Masetto

Leporello!
Servo di quell’indegno cavaliere!

Don Giovanni

Certo; di quel briccone!

Masetto

Di quell’uom senza onore ah, dimmi un poco
dove possiam trovarlo?
Lo cerco con costor per trucidarlo!

Don Giovanni

(Bagattelle!) Bravissimo, Masetto!
Anch’io con voi m’unisco,
per fargliela a quel birbo di padrone.
Ma udite un po’ qual è la mia intenzione.
(accennando a destra)
Metà di voi qua vadano,
(accennando a sinistra)
E gli altri vadan là!
E pian pianin lo cerchino,
Lontan non fia di qua!
Se un uom e una ragazza
Passeggian per la piazza,
Se sotto a una finestra
Fare all’amor sentite,
Ferite pur, ferite,
Il mio padron sarà
In testa egli ha un cappello
Con candidi pennacchi,
Addosso un gran mantello,
E spada al fianco egli ha.
(ai Contadini)
Andate, fate presto!
(a Masetto)
Tu sol verrai con me.
Noi far dobbiamo il resto,
E già vedrai cos’è.
(Partono i Contadini da opposte vie.)

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