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Atto Secondo

Scena sedicesima
Atto Secondo - Scena quindicesima Atto Secondo - Scena diciasettesima

Camera in casa di Donn’Anna
Don Ottavio e Donn’Anna

Don Ottavio

Calmatevi, idol mio! Di quel ribaldo
vedrem puniti in breve i gravi eccessi,
vendicati sarem.

Donna Anna

Ma il padre, o Dio!

Don Ottavio

Convien chinare il ciglio
al volere del ciel. Respira, o cara!
Di tua perdita amara
fia doman, se vuoi, dolce compenso
questo cor, questa mano,
che il mio tenero amor...

Donna Anna

O dei, che dite
in sì tristi momenti?

Don Ottavio

E che? Vorresti
con indugi novelli accrescer le mie pene?
Ah! Crudele!

Donna Anna

Crudele?
Ah no, giammai mio ben! Troppo mi spiace
allontanarti un ben che lungamente
la nostr’alma desia... Ma il mondo, o Dio!
Non sedur la costanza
del sensibil mio core;
abbastanza per te mi parla amore
Non mi dir, bell’idol mio,
Che son io crudel con te.
Tu ben sai quant’io t’amai,
Tu conosci la mia fe’.
Calma, calma il tuo tormento,
Se di duol non vuoi ch’io mora.
Forse un giorno il cielo ancora
Sentirà pietà di me.
(Parte.)

Don Ottavio

Ah si segua il suo passo; io vo’ con lei
dividere i martiri.
Saran meco men gravi i suoi sospiri

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