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Atto Secondo

Scena diciasettesima
Atto Secondo - Scena sedicesima Atto Secondo - Scena diciottesima

Sala in casa di Don Giovanni, con una mensa preparata.
Don Giovanni e Leporello. Servi, alcuni Suonatori.
Una mensa imbandita.

Don Giovanni

Già la mensa è preparata.
Voi suonate, amici cari!
Giacché spendo i miei danari,
Io mi voglio divertir.
(Siede a mensa.) Leporello, presto in tavola.

Leporello

Son prontissimo a servir.
(i suonatori cominciano.)
Bravi! Bravi! Cosa rara!
(alludendo ad un pezzo di musica nell’opera La cosa rara)

Don Giovanni

Che ti par del bel concerto?

Leporello

È conforme al vostro merto.

Don Giovanni (mangiando)

Ah che piatto saporito!

Leporello (a parte)

(Ah che barbaro appetito!
Che bocconi da gigante!
Mi par proprio di svenir.)

Don Giovanni

(Nel veder i miei bocconi
Gli par proprio di svenir.)
Piatto!

Leporello (muta il piatto)

Servo.
Evvivano i litiganti.
(alludendo ad altr’opera di questo titolo)

Don Giovanni

Versa il vino!
Eccellente marzimino!

Leporello (mangiando e bevendo di nascosto)

(Questo pezzo di fagiano,
Piano piano vo’inghiottir.)

Don Giovanni

(Sta mangiando, quel marrano!
Fingerò di non capir.)

Leporello (ai suonatori che di nuovo cangiano motivo)

Questa poi la conosco pur troppo.

Don Giovanni (senza guardarlo)

Leporello!

Leporello (col boccon in gola)

Padron mio!

Don Giovanni

Parla schietto, mascalzone.

Leporello

Non mi lascia una flussione
Le parole proferir.

Don Giovanni

Mentre io mangio fischia un poco.

Leporello

non so far.

Don Giovanni (accorgendosi che mangia)

Cos’è?

Leporello

Scusate!
Sì eccellente è il vostro cuoco,
Che lo volli anch’io provar.

Don Giovanni

(Sì eccellente è il cuoco mio,
Che lo volle anch’ei provar.)

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