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Sala in casa di Don Giovanni, con una mensa preparata.
Don Giovanni e Leporello. Servi, alcuni Suonatori.
Una mensa imbandita.
- Don Giovanni
Già la mensa è preparata.
Voi suonate, amici cari!
Giacché spendo i miei danari,
Io mi voglio divertir.
(Siede a mensa.) Leporello, presto in tavola.
- Leporello
Son prontissimo a servir.
(i suonatori cominciano.)
Bravi! Bravi! Cosa rara!
(alludendo ad un pezzo di musica nell’opera La cosa rara)
- Don Giovanni
Che ti par del bel concerto?
- Leporello
È conforme al vostro merto.
- Don Giovanni (mangiando)
Ah che piatto saporito!
- Leporello (a parte)
(Ah che barbaro appetito!
Che bocconi da gigante!
Mi par proprio di svenir.)
- Don Giovanni
(Nel veder i miei bocconi
Gli par proprio di svenir.)
Piatto!
- Leporello (muta il piatto)
Servo.
Evvivano i litiganti.
(alludendo ad altr’opera di questo titolo)
- Don Giovanni
Versa il vino!
Eccellente marzimino!
- Leporello (mangiando e bevendo di nascosto)
(Questo pezzo di fagiano,
Piano piano vo’inghiottir.)
- Don Giovanni
(Sta mangiando, quel marrano!
Fingerò di non capir.)
- Leporello (ai suonatori che di nuovo cangiano motivo)
Questa poi la conosco pur troppo.
- Don Giovanni (senza guardarlo)
Leporello!
- Leporello (col boccon in gola)
Padron mio!
- Don Giovanni
Parla schietto, mascalzone.
- Leporello
Non mi lascia una flussione
Le parole proferir.
- Don Giovanni
Mentre io mangio fischia un poco.
- Leporello
non so far.
- Don Giovanni (accorgendosi che mangia)
Cos’è?
- Leporello
Scusate!
Sì eccellente è il vostro cuoco,
Che lo volli anch’io provar.
- Don Giovanni
(Sì eccellente è il cuoco mio,
Che lo volle anch’ei provar.)