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Al nobil tetto ov'il mio sole ha sede Già cede il tempo e coronata sporge
Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Francesco Della Valle

IX

IL RITRATTO DELLA DONNA AMATA

A Girolamo Brivio

     Dopo due lustri, le romane mura,
ov’io vissi non so se vita o morte,
lascio, e sperando di cangiar mia sorte,
stolto il partire ogni mio ben mi fura.
     Se resta il lume e meco vien l’arsura
degli occhi che mi diede Amor per sorte,
in uscir queste antiche amate porte
esce a me l’alma ed il mio dí s’oscura.
     Tu che sul Tebro ancor, Brivio felice,
giá glorie acquistar sai con nobil arte
e sei del mio bel Sol fatto fenice,
     deh, fammi per pietá picciola parte
del ben che godi, e mentre a me non lice,
invola raggi e a me li manda in carte.

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