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Dormiven dò tosann tutt dò attaccaa
alla stanza de lecc della mammina,
vergin istess tutt dò, ma in quella etaa
che comenza a spiurigh la passarina;4

tant che a dispett della verginitaa
faven tra lor di cunt ona mattina
sul gust che pò dà on cazz bell e tiraa
e sulla forma che pò fagh pù mina.8

Vuna la dava el vant al curt e al gross,
l’oltra al longh e suttil, e in del descor
diseven e prò e contra di bej coss;11

quand, stuffa, la mammina le se mett
a sbraggià a quanta vos: Cossa san lor?
Dur, e ch’el dura, e citto vessighett.14


Traduzione


Dormivano due ragazze tutte e due adiacenti
alla camera da letto della mammina,
vergini entrambe, ma in quell'età
in cui comincia a prudergli la passerina;4

tanto che a dispetto della verginità
ragionavano tra loro[1] una mattina
sul piacere che può dare un cazzo bello e dritto
e sulla forma che può fare più effetto. [2]8

Una elogiava il corto e grosso,
l'altra il lungo e sottile, e nel discorrere
Ne dicevano delle belle pro e contro;11

quando, stanca, la mammina si mette
a sbraitare a gran voce: Cosa sanno loro?
Duro, e che duri, e zitte scemette.14


Note

  1. Fà el cunt far conto, ragionare, immaginarsi (Cherubini)
  2. minna appariscenza, spolvero; Fà minna fare spicco (Arrighi)
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