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Pietro Aretino - Dubbj amorosi (XVI secolo)
Dubbio XXVIII
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DUBBIO XXVIII.
Confessando una vedova un Teatino
Nella carne sentia gran tentazione;
E per far stare il cazzo a capo chino,
Lo prese ad ambo man con divozione;
E tanto sù e giù scosse il meschino
Che sputò la bambaggia dal giupone,
E mandò la lussuria in precipizio,
Utrum se questo fu castigo o vizio?
RISOLUZIONE XXVIII.
Perchè bisogna quanto più si puote
Li scandali evitar dei sensi vani,
Il Teatin, che più soffrir non puote,
Per scandali schivar, gusti profani,
I desiderj e volontà corrote,
Si valse a raffrenar d’ambo le mani
La tentazion, ch’il molestava assai.
Onde vizio non fu trarsi di guai.
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