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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Vincenzo da Filicaja


XV


E ben potrà mia Musa entro le morte
     Membra ripor lo spirto, e viva e vera
     Mostrar lei, qual dianzi, e dir qual’era,
     E parte tor di sue ragioni a Morte.
5Dir potrà, che fu giusta e saggia e forte,
     Onor del sesso, e di sua stirpe altera;
     Donna, che fuor della volgare schiera
     Il Ciel già diede al secol nostro in sorte.
Donna, che altrui fu norma; e norma solo
     10Di sè, dando a sè stessa, in sè prescrisse
     Legge a gli affetti, e frenò l’ira e ’l duolo.
Donna, che in quanto fece e in quanto disse,
     Tanto levossi sovra l’altre a volo,
     Che mortal ne sembrò sol perchè visse.

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