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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Ferdinando Manotti


II1


Eccelso Duce, al cui temuto acciaro
     Cadde vinto il Dragone a Dio rubello,
     E al primo lampo suo sì scoloraro
     Le rie Comete, e ’l Ciel si fè più bello,
5Tu godi la tua pace, e al nostro amaro
     Lutto non badi, ahi del celeste Agnello
     L’orto sì sfiora omai senza riparo!
     Miracolo ben, dirai; non è più quello.
Cinto il Drago di stragi, e di spavento;
     10Or quì trionfa, e sazia del Cristiano
     Sangue l’ingorda voglia a suo talento.
Perch’il nostrò desir non speri invano,
     Zelo ti punga, s’armi al gran cimento
     Contro l’istesso ardir la stessa mano.

  1. Voto al glorioso Argangelo S. Michele per la pace di santa Chiesa.
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