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III


Ecco, Erasto, il bel colle altero e santo,
     Che al magnanimo Almano il piè conduce;
     Qui vedrem Poliarco, e vedrem quanto
     In lui di gloria e maestà riluce.
5Tu, che di spesso contemplarlo hai vanto,
     Fammi presso di lui da padre e duce;
     Ch’io non ho ’l guardo già saldo cotanto,
     Che regger possa alla soverchia luce.
Pur coll’esempio tuo lena e fortezza
     10Destando ne’ miei spirti, all’alta mole
     Forse anch’io poggerò di sua chiarezze.
Così tu mi farai, come far suole
     L’augel di Giove, allor che i figli avvezza
     A fissar le pupille in faccia al Sole.

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