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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi di occasione
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I TURCHI A TARANTO
(1594)
Ecco, da’ suoi riposti ermi confini
move a’ danni d’Italia il fèro Trace,
e la nostra a turbar tranquilla pace
spiega superbo i temerari lini.
Giá sotto i curvi abeti e i cavi pini
geme, rotto da’ remi, il mar vorace;
al corso, al grido orribilmente audace
treman le rive e i bei colli vicini.
Vinto fu dianzi, e pur non teme o langue:
sassel de’ sacri eroi l’invitto scoglio,
e di Naupatto i lidi e d’Azzio il sanno.
Ite, schiere animose, e il duro orgoglio
rompete voi del barbaro tiranno,
troppo di furti omai vago e di sangue!
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