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IN SAN PIETRO
L’absida è nel mistero raccolta. Un’ombra rossastra
2occupa il vano. Al fondo luce il metallo, enorme.
Sorgono scintillando per l’ombra le quattro colonne
4che nel pagano bronzo torse il Bernini a spire.
Sopra la croce il grande miracolo pende, che in terra
6offre a la faticosa anima umana un cielo.
Lampade tutte d’oro in torno a la duplice scala
8ardono, dove il sesto Pio reclinato prega.
Muti, il mistero e l’ombra s’addensano in velo di morte.
10L’ora si perde. Un passo va lontanando: tace.
Ma di repente il Sole, fierissimo violatore,
12(oh trionfate nubi pe ’l ceruleo
giugno!) fendendo l’ombra dal culmine, investe la fredda
14tomba ove Paol terzo, calvo e barbato, siede.
Sotto il suo bacio, come un tempo nel letto del Borgia,
16rosea nel marmo vive Giulia Farnese ignuda.