< Epigrammi (Rapisardi)
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Epigrammi (Rapisardi) II




I.


Alte cose cantai mentre l’ardita
    Gioventù mi fioría, nè mi fu scarso
    D’ardenti plausi e d’ire invide il mondo.
    Umili cose in tenui versi io canto
    5Or che l’età dechina, e le gelose
    Cime abbandono sorridendo altrui.
    Così gli aerei boschi al rigor novo
    Di borea lascia e si raccoglie a valle
    L’etneo pastore. A sè mi chiama, il sento,
    10La terra, e cara ho la sua voce. Posa
    Nell’estivo meriggio il sonnolento
    Borgo; abbagliato dall’intensa luce

    L’occhio e il pensier si perde; e immoto, assorto
    Nella raggiante azzurrità, l’eterna
    15Pace io presento che di là mi aspetta.

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