< Epigrammi (Rapisardi)
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I III

II.


A te, rosea fanciulla, errar su l’ale
    De la divina melodia diletta,
    Quando l’estivo albore i sitibondi
    Campi d’una fragrante aura ricrea:
    5Ode la casa i molli accordi, e quasi
    Tempio animato da un bel nume esulta;
    Poi d’alti voli paga, alle mie braccia,
    Come piace ad amore, ansia ti accogli.
    Lodoletta così di tra le bionde
    10Spiche diritta incontro al dì si leva
    Di luce ebbra e di canto, e con l’arguto
    Trillo a destarsi il mietitore invita;
    Poi si cala amorosa, e dentro un solco
    Geloso il nido semplicetta ordisce.

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