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Li du' ggener'umani La lezzione der padroncino
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

ER MAESTRO DE L'URIONE1

     Dimme2 cojjone a mmannà3 ppiù Ffilisce4
Da quer zomaro llà dde don Nicola,
Che mme l’ha ffatto addiventà un’alisce,5
E intanto m’arimane una bbestiola.

     V’abbasti mó sta bbuggiarata sola
Der zor maestro, che mmi’ fijjo disce
Che ccert’antri6 regazzi de la scòla
Lui l’ha mmessi a studià ssu le radisce.7

     Ma cche ddiavolo, cristo!, sce s’impara
Da ’na radisce, o rrossa, o nnera, o bbianca?
Che ppizzica e ffa ffà8 la pisscia chiara.

     Io me fo mmaravijja der Zovrano,
Che mmanna9 a ffà la scòla un faccia-franca
Nat’e ccreato pe’ mmorì ortolano.

7 aprile 1834

  1. Rione. Ogni rione ha il suo maestro regionario, nominato dal Governo.
  2. Dimmi.
  3. Mandare.
  4. Felice.
  5. Me lo ha consumato.
  6. Altri.
  7. Radici. Vedi la nota al Sonetto... (Circa alla desinenza del plurale).
  8. Fa fare.
  9. Manda.

Note

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