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Tempi vecchi e ttempi novi Campidojjo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1830

ER MORO DE PIAZZA-NAVONA.1

     Vedi llà cquela statua der Moro
Ch’arivorta la panza a Ssant’aggnesa?
Ebbè, una vorta una Siggnora ingresa
La voleva dar Papa a ppeso d’oro.2

     Ma er Zanto Padre e ttutto er Conciastoro,
Sapenno che cquer marmoro,3 de spesa,
Costava più zzecchini che nun pesa,
Senza nemmanco valutà er lavoro;

     Je fece arrepricà4 ddar Zenatore
Come e cquarmente nun voleva venne5
Una funtana de quer gran valore.

     E cquell’ingresa che ppoteva spenne,
Dìcheno che cce mòrze6 de dolore:
Lusciattèi requia e scant’in pasce ammènne.7

25 agosto 1830.


  1. [Così si chiama popolarmente il tritone del Bernini, che sta in mezzo alla fontana dell’estremità meridionale della piazza, e che il volgo crede “una delle statue più stimate di Roma.„ Nibby, Itinerario di Roma ecc., corretto ecc. dal prof. F. Porena; Roma, 1883; pag. 240.]?
  2. [Questa di stranieri, e specialmente d’Inglesi, che volevano comperare a peso d’oro la tale o tal altra opera d’arte, è una storiella che si sente tutti i momenti.]
  3. Marmo.
  4. [Replicare.]
  5. Vendere.
  6. [Ci morì.]
  7. [Bellissimo pasticcio, tutto romanesco, tra un pezzo del Reguiem: “....et lux perpetua luceat ei o eis,„ e la formula: Requiescat o Requiescant în pace. Amen.]

Note

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