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La strega Er parlà bbuffo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

ER CALL'E 'R FREDDO

     Er callo1 che dd’istate ciariscalla2
Dio fa cche dda la terra se sollevi
E ar tornà dde l’inverno l’ariscevi3
La terra, c’ha la forma d’una palla.

     Ecco spiegato perchè vvedi, Lalla,4
Che ll’acqua ch’essce da Funtan-de-Trevi
E oggn’acqua che cce lavi e cche cce bbevi,
D’istate è ffredda, eppoi d’inverno è ccalla.

     Tu discorri co’ mmé, fijja, discorri;
E ssappi c’ar bicchiere inummidito
J’intraviè5 ccom’a tté cquanno che ccorri.

     Appena l’acqua fresca te l’ha empito
Ar bicchiere je s’opreno6 li porri,7
E ssuda: seggno che nnun è ppulito.


Roma, 3 febbraio 1833

  1. Caldo.
  2. Ci riscalda.
  3. Lo riceva.
  4. Adelaide.
  5. Gli accade.
  6. Si aprono.
  7. Pori.

Note

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