Questo testo è incompleto.
Er marito ammalato Che ccristiani!
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1831

ER CONTO DELL'ANNI

     Mó ffamo er conto. Avevo ammalappena,
Quanno che mme sposai, quattordiscianni:
De quattordisci e mmezzo fesce1 Nena:
De disciassette partorii Ggiuvanni.

     Questi c’ho detto sò li dua ppiù granni:
Nena ha ddiescianni pe’ la Madalena;
E Nnino, senza tanto che m’affanni,
Finì jjerzera dodiscianni a ccena.

     Cqua ddunque nun ce fiocca e nun ce piove:2
Dodisci e ddisciassette ar mi’ paese
Viengheno a stà, mme pare, a vventinove.

     Perchè nun zò ’na gallina pollese,3
Mostro un po’ d’avantaggio; ma a le prove
Ho in punto mó vventinov’anni e un mese.


Roma, 24 novembre 1831 - Der medemo

  1. Feci.
  2. Questo è sicuro.
  3. Gallina pollese si dice “a quelle donne, le quali, per gentil proporzione i piccole membra, dimostrano età minore Del vero„.

Note

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